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STORIA DEGLI ALPINI

 

Il Magg. Oskar Gmür, Ragazzo del ’99, nato il 13. 08. 1899 a Monte Magno di Brescia, figlio dell’ingegnere svizzero Josef Gmür e della sig.ra Lucia Bertuetti, con doppia cittadinanza ma italiano di cuore e di spirito, si arruolò volontario per servire la sua Patria il 13 giugno 1917 ed assegnato al 21° reggimento Artiglieria campale. Il 17 marzo 1918 è aspirante Sottotenente di Complemento e inviato al fronte con il 3° Regg. Artiglieria da montagna. Il 20 ottobre 1918 viene nominato Aiuto Maggiore al 43° Gruppo Art. Montagna in zona d’armistizio sul fronte Italiano e il 2 agosto 1920 viene congedato una prima volta.

Riprese la vita civile e completò gli studi d’ingegneria nel 1924 con laurea del Politecnico di Milano.

Richiamato una prima volta in servizio attivo il1° settembre 1935 col grado di Maggiore e assegnato alla 114° legione C.C.N.N. con la quale parteciperà alla Campagna, d’Africa distinguendosi per valore nella difesa dell’ UORK AMBA (Medaglia di Bronzo al Valor Militare), viene rimpatriato e congedato il 21 agosto 1936. Il secondo richiamo il 10 marzo 1941 nel 2° Reggimento Artiglieria Alpina, Capitano al Comando della 39 Batteria Gruppo Valcamonica con la quale il 3 agosto 1942 arriva in zona operativa nella campagna di Russia. Ricoverato prima per congelamento il 1° febbraio 1943 e rimpatriato poi il 14 febbraio nel centro Mutilati di Milano, viene dimesso il 5 giugno e successivamente congedato. Per i suoi meriti fu nominato Cavaliere della Corona d’Italia.

 

Ormai quarantenne, maturo e temprato dalle esperienze vissute, decide ora di dedicarsi definitivamente alla vita borghese. “Emigra” nella sua seconda Patria e si stabilisce a S. Gallo. Mentre si inserisce gradualmente nella sua nuova realtà si rende conto di quanti Alpini c’erano (e sempre più ne arrivavano) in terra elvetica. Presi i primi contatti e sondato tutte le possibilità offerte dagli ordinamenti vigenti, si rimise il Cappello in testa e con rinnovato entusiasmo fondò la Sezione Svizzera. Operando con tenacia e sapendo infondere ai propri collaboratori il proprio entusiasmo e la giusta motivazione nella Sua Sezione inaugurò personalmente 15 Gruppi, l’ultimo fu il Gruppo di Losanna, e creò i presupposti per la fondazione di molti altri che videro la luce successivamente.

Usando le sue parole “ il Generale Cantore gli inviò la Cartolina Precetto” e lo chiamò “Avanti” l’11 agosto 1967. Volle Morire in Italia nella sua Casa Natale e i funerali si tennero a Sopraponte, presso Gavardo di Brescia, il 13 Agosto.

Davanti al suo feretro gli Alpini della Sezione Svizzera pronunciarono il seguente giuramento:

Maggiore Gmür la Tua Sezione non morirà, la Tua opera continuerà nel tempo finché in Svizzera esisterà un solo Alpino. E finché la Sezione Svizzera vivrà Tu, Maggiore Gmür, continuerai a vivere in essa!” - Una sola Preghiera a Dio oggi come ieri: Dacci la forza di tener fede a questo giuramento perché altrimenti non saremmo più degni del Cappello che portiamo.

Volle essere sepolto a S. Gallo per essere vicino alla sua famiglia e agli alpini della sua Sezione.

Per ricordarlo degnamente, la Sezione Svizzera istituì da subito, in suo onore il “Trofeo Magg. Oskar Gmür”. Si tratta di una marcia di regolarità che si tiene ogni anno e viene organizzato di diritto dal gruppo che lo ha vinto l’anno precedente. La Marcia Gmür è considerata Festa Sezionale. Quest’anno si terrà la 48ma edizione, organizzata dal Gruppo di Zurigo.

 

La Sezione A.N.A. Svizzera vide la luce, in quel di San Gallo il 27 novembre 1960. Da quanto si evince da una relazione verbalizzata per l’evento, la cerimonia ebbe luogo nella locale Sede Consolare e fu possibile grazie al beneplacito dell’allora Presidente Nazionale Erizzo. La Benedizione del Vessillo fu fatta, alla presenza dell’Addetto Militare Col. Ninni, del Console Generale di S. Gallo Dr. Piluso, del Consigliere Nazionale A.N.A. Barello e di un nutrito numero di alpini colà residenti. Ufficiava il Presidente dell’Ass. Cappellani Militari d’ Italia Don Giovanni Antonietti, grande amico del Maggiore Oskar Gmür che fu il vero fondatore della Sezione e successivamente anche primo Presidente eletto. Madrina la sig.ra Heidi Gmür che ancora oggi ci onora della sua presenza negli avvenimenti più importanti.

 

Si racconta che questa cerimonia di fondazione avvenne all’insaputa del giovane Valerio Merluzzi, che a Basilea si dava altrettanto da fare per la fondazione di una Sezione di Alpini in Svizzera, sostenuto dai suggerimenti, dagli aiuti e dalle indicazioni che pervenivano dalla Sezione di Udine. Il 21 aprile 1961, nell’occasione dell’inaugurazione del Fogolâr Furlàn di Basilea, il Maggiore Gmür, presente in sala, si fece avanti e chiese informazioni sull'Alpino che riuniva gli Alpini del circondario. Naturalmente fu un colpo di fulmine, e all’incredulo ma compiaciuto Merluzzi, venne esibito l’incontestabile atto dell’ avvenuto battesimo della Sezione appena costituitasi a S. Gallo. A partire da quel momento si coordinarono le attività e in breve si giunse alla creazione dei primi gruppi. Fu, questo, un incontro veramente storico, dal quale prese slancio e grinta la futura Sezione Svizzera.

 

Il primo Gruppo inaugurato fu Appenzello seguito da Basilea e poi, sempre nel 1961, Soletta e negli anni successivi, tempo di grande emigrazione dalle regioni alpine, ci fu veramente una crescita esponenziale di nuovi gruppi che nascevano e prosperavano in ogni cantone della Confederazione.

Dopo aver costituito nel 1962 un’ anteprima del direttivo sezionale, sul primo numero della “La nostra Baita” si apprende che il 13 Maggio 1963 a Zurigo venne eletto il primo Consiglio Direttivo Sezionale che vedeva eletti:

 

Presidente:

Magg. Oskar Gmür

 

Vicepresidenti:

Merluzzi Valerio (gr. Basilea) e Gino Ferroni (gr.Zurigo) 

 

Consiglieri Sezionali:

Novaglia Agostino (gr. Soletta) - Michielini Romano (gr. Appenzello) - Lodolo Riccardo (gr. Néuchatel) - Pasi Duilio (gr. Argovia) - Zancanaro Armando (gr. S. Gallo) - Candotti Giacomo (gr. S. Gallo) 

 

L’inarrestabile proliferazione dei gruppi sottopose il fresco Direttivo Sezionale a un’incessante attività organizzativa, dei cui risultati ancora oggi siamo particolarmente orgogliosi. 

 

Qui di seguiro l'evoluzione e lo sviluppo della Sezione, coi suoi Gruppi e la Data di fondazione:

 

  1. Appenzello, 30 aprile 1961

  2. Basilea, 08 ottobre 1961

  3. Soletta, 05 novembre 1961

  4. San Gallo, 17 maggio 1962

  5. Zurigo, 30 settembre 1962

  6. Berna,30 giugno 1963

  7. Lago Costanza, 22 settembre 1963

  8. Olten, 23 giugno 1964

  9. Ginevra, 20 settembre 1964

  10. Turgovia, 27 giugno 1965

  11. Baden, 26 settembre 1965

  12. Pfäffikon, 22 maggio 1966

  13. Zugo, 10 luglio 1966

  14. Winterthur, 25 settembre 1966

  15. Losanna, 11 giugno 1967

  16. Nidwalden, 01 ottobre 1967

  17. Neuchatel, Città 23 giugno 1968

  18. Toggenburgo, 06 ottobre 1968

  19. Wil, 06 ottobre 1968

  20. Biel, 01 giugno 1969

  21. Thun, 14 giugno 1970

  22. Dietikon, 11 ottobre 1970

  23. Glarona, 27 giugno 1971

  24. Argovia, 02 luglio 1972

  25. Porrentruy, 16 giugno 1974

  26. Sciaffusa, 17 ottobre 1976

  27. Grigioni, 25 settembre 1977

  28. Basilea, Campagna 24 settembre 1978

  29. Ticino, 2 ottobre 1980

  30. Uster, 11 settembre 1983

  31. Sion, 03 settembre 1989
     

Osservazioni: Il Gruppo Neuchatel Cantone che era stato inaugurato l’8 settembre 1963 ha ripiegato il gagliardetto per il rientro in Italia dei suoi componenti. Il Gruppo Losanna è stato l’ultimo ad essere inaugurato dal Maggiore Oskar Gmür. I Gruppi Appenzello – Argovia – Thun - Uster sono attualmente sospesi per mancanza di organico. 
All’Assemblea dei delegati del 2 aprile 1967, tenutasi a S. Gallo, la Sezione contava già 1345 Alpini iscritti nei 17 gruppi già ufficialmente fondati e fu un costante crescendo anche nei successivi anni ’70. Poi, con il miglioramento delle condizioni economiche in Patria, unito al blocco dei permessi di lavoro che arrestarono l’emigrazione verso la Svizzera e, secondariamente, il raggiungimento degli obbiettivi prefissati dai più, che favorì un costante flusso di rimpatri, si ridusse inevitabilmente anche l’organico della Sezione. A partire dagli ultimi anni ’80, si vide un rapido calo della forza che scese sotto i 1’000 iscritti con l’avvento degli anni ’90.

 

Impatto culturale e politico

Quando in Italia si parla di Svizzera, paese europeo, fiero e democratico per definizione, viste anche le brevi distanze geografiche, sembra quasi esagerato, parlare di “estero”, al massimo sembra di parlare della vallata accanto. Niente di più sbagliato! Non sono state sempre rose e fiori, anche se oggi con l’istituzione e l’allargamento della Comunità Europea e patti bilaterali i cittadini della stessa possono godere di un notevole spazio di movimento e di organizzazione, altra aria spirava dall’immediato dopoguerra fino alle prime vere aperture dei tardi anni ’90. 

Per rendere l’idea del clima tipico di quegli anni, caratterizzato da numerose iniziative xenofobe (a onor del vero tutte poi puntualmente respinte in referendum) ricordiamo che, alla vigilia dell’inaugurazione del gruppo di Argovia, tenutasi a Menzinken il 2 luglio 1972, il periodico " VOLK UND HEIMAT " 8/1972 a firma W.M. scriveva:

"Come potete vedere dalla fotocopia qui sopra, gli Alpini italiani organizzano in Svizzera una grande dimostrazione con sfilata ed esposizione di bandiere in Menziken (Aargau). Questo è un vero e proprio scandalo!!!, e ancora maggiore poiché anche politici svizzeri hanno annunciato la loro partecipazione...!". Seguiva un infuocato articolo in cui l’autore sottolineava che si trattava degli eredi degli stessi alpini che avevano invaso l’Albania e la Grecia appena 25 anni prima…(!)

Ci volle tutto il sangue freddo del Presidente Merluzzi e dell’allora Consiglio Sezionale, oltre a una notevole diplomazia, per rispondere e tranquillizzare, per quanto possibile, il Sig. W.M. e la sua redazione sull’apoliticità del nostro ordinamento e degli aspetti pacifici e solidali con cui si intendeva sviluppare e consolidare la novella Sezione A.N.A. Svizzera.

Bisogna tuttavia sottolineare che i rapporti ufficiali, attuali e passati, con le Autorità civili e militari elvetiche, sono e sono sempre stati ottimi. Eccellenti lo sono a Ginevra, dove il locale gruppo è legato da una grande amicizia all’Associazione Svizzera Sottoufficiali che ha messo a disposizione i locali per la creazione della loro sede di gruppo, e in Ticino, dove la vicinanza del patrio confine e la lingua italiana ufficialmente parlata, agevolano da sempre l’integrazione.

Da parte loro i nostri Alpini, facendosi riconoscere per serietà, laboriosità e generosità, tanto evidenti da non poter essere ignorate, riuscivano, nel tempo, a sgretolare quel muro di diffidenze che, inevitabilmente, viene eretto dagli autoctoni di ogni parte del mondo per isolare i “diversi” immigrati, ( ma non emergono oggi gli stessi problemi, o anche peggio, anche nelle nostre valli di origine?). La volontà di perseverare uniti in un alveo di valori saldi e condivisi, motivati nel ricercare e trovare insieme anche le migliori soluzioni ai problemi posti dalla comune condizione di migranti, promosse la successiva attività della Sezione Svizzera. Attività che si è sviluppata e si caratterizza nel rispetto delle leggi confederate e cantonali, mantenendo un profilo consono alle possibilità che ogni regione, in diversa misura, offre ed evitando di creare malintesi o di urtare i sentimenti dei “duri e puri” locali.

 

Parola d’Ordine : “Solidarietà”

Per quel che riguarda gli interventi di solidarietà e beneficenza gli Alpini della Svizzera se ne sono sempre fatti un punto d’orgoglio. Nel primo bilancio steso nel dicembre 2005 gli aiuti in valuta raccolti dai Gruppi e inviati alla Sede Nazionale, in occasione delle maggiori calamità succedutesi a partire dalla tragedia del Vajont fino allo “Tsunami” sulle coste e sulle isole dell’Oceano Pacifico, ammontavano a ChF. 146'492. -- . Aggiungendo anche i ChF. 185'000. -- affidatici dalla Municipalità di Thun e i ChF. 85'000 dal Cantone Jura, che avevano ritenuto la Sezione A.N.A. Svizzera degna della massima fiducia per far giungere a sicura destinazione la Loro solidarietà alle genti dell’ Irpinia terremotata, si arriva alla bella somma di ChF. 416'492. -- che la Sezione della Svizzera, nonostante il calo dell’organico, ha saputo comunque realizzare in solidarietà.

Naturalmente le cifre ufficiali in materia non rispecchiano che minimamente la realtà, in quanto, tutti i gruppi si sono, a loro modo, spontaneamente adoperati in autonome e benemerite iniziative. Alcuni con interventi anche di grande spessore ma poi, all’alpina, nemmeno le menzionano alle Assemblee Sezionali, quasi avessero pudore di farlo sapere in giro…

 

Una menzione a parte la merita il Gruppo del Ticino che si distingue per iniziativa e creatività straordinarie. In occasione dell’operazione “Sorriso” Asilo di Rossosch, ottenuta il nulla osta del Consiglio Sezionale, il gruppo si mise all’opera in piena autonomia e, d’intesa con la Sede Nazionale, riuscì a mettere a disposizione:

286 Lampade fluorescenti con schermo

L’intero Impianto di ventilazione Completo

La Centrale di comando riscaldamento

Materiale di tutta l’impiantistica di climatizzazione

La centrale Telefonica e gli apparecchi

L’impianto di sonorizzazione

Materiale per la cura dei pavimenti

Progettazione impianto di ventilazione

Esecuzione Cablaggi

Messa in posa di tutti i quadri elettrici di comando

8 Volontari in loco e 231 giornate lavorative

 

Il 16 - 17 settembre 1995 a Bellinzona il Gruppo organizzò il 1° Raduno Generale dei Volontari di Rossosch.

Nello stesso Anno, in occasione dell’alluvione in Piemonte, attrezzati di tutto punto con materiale specifico messo a disposizione dalle autorità di Protezione Civile della Città di Bellinzona, una cinquantina di volontari intervennero ad Isola d’Asti dove contribuirono a sgombrare scantinati e accessi da acqua, fango e detriti. Donarono poi, pronti in mano, contributi di primo soccorso a tre casi particolarmente bisognosi, per complessive Lit. 5'000'000. 

 

Attività e interventi Sezionali

Nei primi anni le maggiori energie si spesero nell’organizzare le strutture direttive e nella fondazione dei gruppi. Parallelamente si incominciò l’importante opera di coordinazione tra le attività dei vari gruppi per evitare sovrapposizioni nelle ricorrenze e a dirigere, secondo statuto, le varie iniziative, organizzando annualmente, nei dettagli, la partecipazione alle Adunate Nazionali alle quali la Sezione ha sempre partecipato in forze fin dalla sua Fondazione.

Nel 1964 crescendo l’esigenza di parlare con una propria voce e per rendere una maggiore visibilità alla Sezione, si diede vita al periodico “La nostra Baita” la cui redazione fu affidata a Mario Bellettieri del Gruppo di Ginevra e il primo numero uscì in luglio. Successivamente se ne incaricarono De Carli Federico (Zurigo), il Cav. Giovanni Dal zoppo (Biel), Fiorenzo Morassi (Basilea Campagna) e, redattore attualmente in carica, Giancarlo Borsetto (Ticino) che riesce ancora a stampare due ambiti numeri all’anno.

Altro appuntamento, irrinunciabile per tradizione, è la gara di marcia “Trofeo Magg. Oskar Gmür” che si organizza ormai da un quarantennio.

 

A livello di Gruppi, alcuni dotati di una loro propria Sede (Ginevra, Turgovia e Ticino), tutti si distinguono, secondo le loro possibilità, per il raggiungimento degli obbiettivi fissati dal Consiglio Direttivo Sezionale, presenziando a tutte le Adunate Nazionali, commemorando i caduti in guerra e sul Fronte dell’emigrazione e rappresentando l’A.N.A. alle Ricorrenze Nazionali organizzate nelle varie Sedi Diplomatiche.

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La Sezione Svizzera non è inserita in nessun Raggruppamento. Geograficamente potrebbe essere inserita nel Secondo Raggruppamento, ma il Raggruppamento Lombardo/Emiliano-Romagnolo con riferimento all'art. 17 del regolamento nazionale, che determina in modo molto chiaro la partecipazioni delle Sezioni nei  Raggruppamenti, ritiene che la Sezione della Svizzera non possa essere inclusa.  La "non presenza" in un Raggruppamento non limita la partecipazione a tutte le assemblee e congressi promossi dal C.D.N. in Italia e Europa.

 

Il futuro

La Sezione della Svizzera invecchia. Sono poco più di trecento gli Alpini iscritti. La filosofia e l'impegno degli Alpini della Svizzera è mutato. Non sono solo il baluardo di una cultura e di valori che hanno radici lontane, ma sono un esempio di integrazione per gli ultimi immigrati in Svizzera. Incontri e scambi tra le varie etnie li vedono in un impegno sociale tacito e costante, di grande spessore, in un continuo dare e ricevere. 

A testa alta guardiamo il futuro della nostra Associazione, con la convinzione del "Pochi ma buoni".  Terremo comunque fede al giuramento fatto sulla tomba del nostro fondatore Maggiore Oscar Gmür.

 

Il futuro va guardato con un sano ottimismo se si considera che, ovunque in Europa e nel mondo, anche in luoghi improponibili solo alcuni anni fa, stanno germogliando dei semi che hanno portato alla realizzazione di nuovi Gruppi. La libera circolazione delle persone potrebbe, infatti, alla lunga, far giungere in Svizzera nuovi Alpini, quelli, per intenderci, della “Valigia Elettronica” che troverebbero disponibili le strutture sane e storicamente radicate della nostra amata Sezione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SEZIONI E GRUPPI

 

I PRESIDENTI

 

dal 1960 al 1967:    Magg. Oskar Gmür
dal 1967 al 1970:    Cav. Filippo Moja
dal 1970 al 2003:    Cav. Valerio Merluzzi
dal 2003 al 2011:    Cav. Giuseppe Massaro
dal 2011 ad oggi:     Ing. Fabio Brembilla

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